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Ruba Batterie agli Impianti di Telecomunicazione

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37enne denunciato per possesso di materiale destinato agli impianti di sicurezza ed emergenza di provenienza furtiva.

 

È quanto accaduto nella giornata di ieri.

 

Gli agenti della polstrada erano nell’area di servizio

A1 per monitorare il passaggio dei tifosi in occasione dell’incontro di calcio “Juve-Milan”. Qui (Cassino) vengono insospettiti dalla condotta di guida di un viaggiatore a bordo di un furgone.

 

Durante il controllo del mezzo e del conducente, un 37enne di origine campana e già noto alle forze dell’ordine, gli operatori si accorgono che trasporta batterie di grosse dimensioni adibite agli impianti di telecomunicazione e sistema di emergenza utilizzate dalla Società Autostradale negli impianti siti lungo tutto il tratto nazionale.

 

L’uomo non fornisce documentazione o informazioni utili riguardo la provenienza della merce: i poliziotti lo denunciano e sequestrano furgone e batterie.


Capannone e Fienile Abusivi

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Realizza un capannone ed un fienile ma l’area è ricoperta da vincolo idrogeologico e paesaggistico.

 

Per questo un 64enne è stato denunciato dai carabinieri che hanno effettuato diverse verifiche tecniche.

Siamo a San Biagio Saracinisco. Qui risultano realizzati un capannone in ferro di 131 metri quadrati su cordolo in cemento armato dell’altezza di 3,40 metri. Il locale è costruito in totale difformità al progetto approvato dal Genio Civile ed al permesso a costruire rilasciato dall’Ufficio Tecnico comunale.

 

L’uomo però non solo lo ha realizzato ugualmente ma ha pensato bene di costruire anche un fienile in blocchi di cemento. 51 metri quadrati ed un’altezza di 2,30 metri.

 

Anche questo senza alcuna autorizzazione o permesso a costruire. Le opere, del valore complessivo 40 mila euro circa, sono state sottoposte a sequestro preventivo.

Operaio Folgorato

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Sfiorata la tragedia a Pontecorvo. Qui un operaio dell’Enel è rimasto folgorato.

 

L’uomo stava portando a termine alcuni lavori ad un cavo elettrico quando, per cause ancora al vaglio, è stato invaso dalla corrente.

L’uomo è rimasto folgorato. Sul posto i sanitari del 118 ed i carabinieri che stanno cercando di ricostruire l'accaduto nei dettagli.

 

L'operaio, nonostante l'intensa scossa di corrente, è vivo e, al momento dei soccorsi era ancora cosciente... i  medici hanno disposto il suo trasferimento in eliambulanza a Roma. L'uomo non riesce a muovere un braccio.

 

L'operaio Enel è A. C. 58enne di Pontecorvo. Il personale del 118 ha ritenuto meno gravi le sue condizioni. Evitato quindi il trasferimento in ospedale romano. L'uomo è stato invece ricoverato al Santa Scolastica di Cassino. (notizia in aggiornamento)

Zitti Tutti. Parla Cicerone

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164 studenti provenienti da 13 nazioni europee.

 

Tutti ad Arpino per scoprire chi è il più bravo.

 

Chi riuscirà a capire e tradurre meglio il grande oratore, l’arpinate Marco Tullio Cicerone.

Il Certamen Ciceronianum Arpinas ha avuto inizio. Siamo alla 37esima edizione. Un evento che si rinnova ogni anno. Tanti gli studenti anche da ogni parte d’Italia da Agrigento a Cuneo, da Cagliari a Campobasso.

I licei classici ciociari si sono mobilitati tutti. Ognuno ha inviato i propri rappresentanti. L’anno scorso fu uno studente di Alatri, Alessio Iannarilli, a conquistare un ottimo sesto posto.

 

Per far meglio ci vorrà tanta preparazione ed anche un po’ di fortuna, come dice lo stesso Cicerone: “omnia summa consecutus es, virtute duce, comite fortuna”.

 

Ed è proprio questa la formula di saluto, con cui tutti gli studenti partecipanti alla gara sono stati accolti.

 

Oggi la sfida. Seguiranno convegni, visite guidate, concerti, mostre… Domenica si conoscerà il vincitore che sarà premiato in pubblica piazza, laddove si erge la statua del grande Marco Tullio Cicerone.

Polizia a Gdf Bloccano Due Tir

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Due automezzi, con targhe polacche, provenienti dalla Germania.

 

Avrebbero dovuto effettuare una consegna ad una società di Napoli che, a sua volta, avrebbe dovuto trasferire il prodotto all’estero, presso una società sita in Georgia.

Non avevano fatto i conti con Polizia e Guardia di Finanza che li hanno bloccati al casello di Frosinone. Ne è emersa l’effettiva natura dell’ingente prodotto trasportato, pari ad oltre 52.000 litri di gasolio destinato all’autotrazione.

 

Sulla documentazione invece c’era scritto olio lubrificante. Questo per evitare le tasse sul carburante. I mezzi sono stati sequestrati facendo recuperare all’Erario un’imposta (accisa) dovuta pari ad oltre 32.000 euro.

 

I due conducenti, entrambi di nazionalità ucraina, sono stati denunciati per i reati di sottrazione all’accertamento previsti dagli art. 40 e 49 del T.U. delle accise

Studenti Senza una Scuola

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Una scuola senza una sede idonea.

 

Il vecchio edificio è nel degrado.

 

La nuova sede è in costruzione da cinque anni.

La vecchia sede di via Fabi
La vecchia sede di via Fabi

Attualmente sono ospitati in un’altra scuola a viale Roma in aule strette e non adeguate.

 

Loro sono gli studenti dell’istituto agrario di Frosinone.

 

Hanno anche lezioni pratiche da portare avanti ma per arrivare nel loro “laboratorio” impiegano 40 minuti.

 

Una situazione non più sostenibile.

 

Per questo Professori e studenti hanno protestato per l’ennesima volta.

Sono andati a fare lezione all’aperto ed hanno affisso striscioni in cui rivendicato la mancanza di una sede adeguata.

 

Non è la prima volta che protestano chiedendo di far presto.

 

Ma oltre le promesse non si è andati.

I politici, le istituzioni qui arrivano, promettono ma poi tutto resta come prima.

 

“Legittime le proteste degli studenti, ma la Provincia non è ferma”.

 

A parlare è Germano Caperna consigliere provinciale, con delega alla Scuola.

Questi ha incontrato gli studenti ed i docenti.

 

“La Provincia sta facendo tutto il possibile per sbloccare questo stato di impasse, completare e consegnare le strutture per il prossimo anno scolastico”.

 

Ma a che punto sono i lavori per la nuova sede? “Negli ultimi giorni, la ditta ha provveduto alla pulizia dell’area di cantiere e i tecnici della Provincia hanno svolto un sopralluogo e un rilievo per le procedure conseguenti”.

 

Per quanto riguarda l’edificio esistente invece, è intenzione della Provincia di demolirlo e ricostruirlo, per adeguare la struttura alla normativa antisismica attraverso apposita richiesta di finanziamento.

Truffa al Sistema Sanitario

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Anche due ciociari nella bufera giudiziaria che ha colpito l'Ini di Grottaferrata.

 

La casa di cura è accreditata al Servizio sanitario Regionale.

 

I reparti di urologia e oncologia sono finiti nel

mirino della Procura di Velletri e dei carabinieri del Nas che hanno perquisito apparecchiature e sistemi informatici. Sequestrate anche 5418 cartelle cliniche, più le pratiche riguardanti fatturazioni e liquidazioni e i registri delle attività svolte nelle sale operatorie e negli ambulatori.

 

Si sospetta un danno per alcuni milioni di euro. I pm Rita Caracuzzo e Vincenzo Antonio Bufano, vogliono infatti verificare se è vero che per cinque anni (dal 2012 al 2017) sono stati riportati falsamente sulle schede di dimissione ospedaliera delle cartelle cliniche interventi diversi da quelli realmente effettuati sui pazienti.

 

In questo modo la Regione Lazio (chiamata a provvedere al rimborso) sarebbe stata indotta all’errore mentre loro avrebbero ottenuto un ingiusto profitto che derivava dalla differenza tra la tariffa richiesta e incassata e quella effettivamente spettante.

 

Le indagini, che contemplano i reati di falso e truffa, chiamano in causa una decina di persone e hanno avuto il via proprio dalle verifiche amministrative della Regione Lazio. Questa aveva accertato una serie di incongruenze sulle cartelle cliniche dei ricoverati con particolari irregolarità riferire ai malati di urologia e oncologia.

 

Tra gli indagati figurano Jessica e Simone Faroni, amministratori di fatto della Ini spa, Manuela Mizzoni (di Boville Ernica) e Nadia Proietti, rispettivamente dg e ad della stessa società.

 

Ci sono poi Giovanni Tavani, direttore amministrativo, Michele Di Paolo, direttore sanitario e il predecessore (dal 2012 al 2015) Enrico Rosati (di Veroli), Ferdinando De Marco, primario di Urologia, e Gaetano Lanzetta, primario di Oncologia. Chiude la lista Mario Morvillo, responsabile ced incaricato della gestione dei dati sanitari prodotti dai reparti.

Intoccabili. Sentenze Confermate

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Confermate le sentenze di condanna per gli imputati dell'operazione "Intoccabili”.

 

Diego Cupido considerato il capo dell’organizzazione malavitosa dedita al traffico di sostanze stupefacenti è stato condannato a 18 anni di pena.

Walter Balbi, braccio destro di Cupido condannato a sedici anni, Luigi Iaboni, anche lui condannato a sedici anni, Alex Frattali nove anni sei mesi e dieci giorni, sei anni e 4 mesi per Lorena Cupido e sette anni di reclusione per Teresa Cupido.

Per quanto riguarda Emanuel Mingarelli e Massimo Stirpe, entrambi difesi dall’avvocato Tony Ceccarelli le condanne sono state di sei anni per il primo ed otto anni per il secondo.

 

Confermata anche la condanna per Gionni Spada che difeso dall’avvocato Luigi Tozzi è stato condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione.

 

Soltanto per Walter Tarquini c'è stata un cumulo di pena. L'uomo dovrà scontare 17 anni di carcere.

 

Cumulo di pene anche per Maurizio Mastropaolo condannato a sette anni di reclusione.

 

L’operazione, ricordiamo, era stava avviata da polizia e carabinieri nel 2012 dopo che i carabinieri del Norm arrestarono in flagranza di reato una signora di 65 anni trovata in possesso di 350 grammi di cocaina.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’anziana era stata ingaggiata dall’organizzazione malavitosa come custode della droga che veniva poi venduta nelle varie basi dello spaccio.

 

Tra le basi dell’associazione dedita allo spaccio di stupefacenti la palazzina nota come “Lotto 19” ubicata nella

 

zona del Casermone a Frosinone. Poi c'era la palazzina D2 di Corso Francia. L’edificio era stato strutturato secondo il modello Scampia, vale a dire un vero e proprio supermercato della droga dove tutti e in qualsiasi ora del giorno e della notte si potevano approvvigionare di Cocaina, hashish e marijuana.

 

Nel luglio del 2016 il blitz di polizia e carabinieri che avevano impiegato trecento uomini ed unità cinofile per smantellare l’intera organizzazione.


Operaio Folgorato

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Sfiorata la tragedia a Pontecorvo. Qui un operaio dell’Enel è rimasto folgorato.

 

L’uomo stava portando a termine alcuni lavori ad un cavo elettrico quando, per cause ancora al vaglio, è stato invaso dalla corrente.

L’uomo è rimasto folgorato. Sul posto i sanitari del 118 ed i carabinieri che stanno cercando di ricostruire l'accaduto nei dettagli.

 

L'operaio, nonostante l'intensa scossa di corrente, è vivo e, al momento dei soccorsi era ancora cosciente... i  medici hanno disposto il suo trasferimento in eliambulanza a Roma. L'uomo non riesce a muovere un braccio.

 

L'operaio Enel è A. C. 58enne di Pontecorvo. Il personale del 118 ha ritenuto meno gravi le sue condizioni. Evitato quindi il trasferimento in ospedale romano. L'uomo è stato invece ricoverato al Santa Scolastica di Cassino.

Simula una Gravidanza

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Utero in affitto. Due coniugi ciociari rispettivamente di 54 e 51 anni, sono indagati per aver alterato lo stato civile di due gemellini.

 

I fatti risalgono allo scorso anno quando marito e moglie, due professionisti del capoluogo erano partiti per l'Est per una gita di piacere...

La donna in stato di gravidanza aveva voluto regalarsi quel viaggio con il marito prima di iniziare la loro esperienza di genitori. Restare incinta a 51 anni lo aveva considerato davvero un miracolo. I guai per la coppia erano arrivati quando al ritorno in Italia si erano presentati alla frontiera con due gemellini nati a Kiev.

 

Gli addetti al controllo dei documenti si erano insospettiti perchè generalmente una donna in gravidanza non va a partorire all'estero. L’ambasciata informata del fatto aveva fatto scattare la denuncia. Le indagini che sono seguite hanno portato la procura a chiedere un incidente probatorio per verificare la compatibilità genetica dei bambini con i genitori.

 

E proprio dalle esame del DNA sarebbe emersa una cosa sconvolgente: i gemellini sarebbero figli al padre ma non alla mamma. La donna dunque avrebbe simulato la gravidanza. Gli investigatori sospettano che i due coniugi possano essersi rivolti ad una madre "surrogata" per far nascere i gemellini. In Ucraina "l'utero in affitto" è una pratica legale.

 

La donna che viene pagata (i prezzi variano dalle 40 alle 50 mila euro) per portare avanti la sua gravidanza non potrà mai più accampare dei diritti sul nascituro. Tornando ai i due coniugi ciociari al momento sono indagati per il reato di "concorso nell’alterazione dello stato civile di un neonato mediante false certificazioni, false, attestazioni o altre falsità".

 

I coniugi saranno rappresentati dall'avvocato Luca Elia. Nel frattempo il giudice ha nominato curatore speciale dei minori l'avvocato Antonio Perlini. Quest’ultimo avrà il compito di tutelare i piccini, parte civile in questo caso destinato a fare scalpore.

Nas. Sigilli e Sequestri a due Aziende

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Quasi 7 tonnellate di mangimi semplici (granturco, orzo, farro), allo stato sfuso sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas.

 

I prodotti erano infatti stoccati a diretto contatto con il pavimento ed insudiciati da escrementi animali.

Inoltre erano privi della documentazione necessaria per attestarne la provenienza e le caratteristiche analitico/nutrizionali. Si tratta del risultato dell’attività ispettiva, effettuata presso una rivendita di prodotti per l'agricoltura e la zootecnia di Sora.

 

È ormai noto infatti che la normativa che regola la produzione, la commercializzazione e la somministrazione di mangimi destinati all'alimentazione degli animali da reddito prevede una particolare tutela, al pari degli alimenti per l'uomo, incidendo direttamente sulla salute degli animali e quindi sulla salubrità delle carni e delle altre produzioni alimentari assunte dall'uomo.

 

Nell’azienda sono stati sequestrati anche 80 litri di prodotti fitosanitari destinati ad essere utilizzati in agricoltura, trovati in parte depositati in locali non attrezzati ed autorizzati a tale scopo. I prodotti non erano idonei alla commercializzazione ed all'impiego in quanto sprovvisti in etichetta di indicazioni aggiornate relative alla sicurezza e dovevano quindi essere destinati alla distruzione. 

 

Il valore del mangime e dei fitosanitari sequestrati ammonta a circa 13.000 euro. Il responsabile dell'attività commerciale sarà sanzionato con una cifra complessiva di circa 7.000 euro.

 

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Controlli dei Nas anche presso una rivendita di prodotti per l'agricoltura e la zootecnia posta nell'ambito del territorio del comune di Castrocielo. Anche qui i militari dell'Arma hanno rilevato gravi carenze strutturali e di biosicurezza dei siti in cui erano stoccati i mangimi destinati agli animali da reddito.

 

Per questo motivo è stata disposta la chiusura e la cessazione dell'attività di tre depositi di mangimi, annessi al deposito principale, con prescrizioni, da parte del personale ispettivo dell'ASL Frosinone, di adeguamento alla specifica normativa che regola la materia.

 

Sequestrate anche 37 tonnellate di mangimi semplici stoccati a diretto contatto con il pavimento ed insudiciati. I prodotti erano anche privi della documentazione necessaria per attestarne la provenienza e le caratteristiche analitiche e nutrizionali ed insacchettati in confezioni prive delle indicazioni previste dalla vigente normativa in materia. Il mangime insudiciato è stato destinato alla distruzione immediata con apposita ordinanza dell'Autorità Sanitaria.

 

Pure in questo caso sono stai sequestrati 100 litri di prodotti fitosanitari destinati ad essere utilizzati in agricoltura, non idonei alla commercializzazione ed all'impiego, in quanto sprovvisti in etichetta di indicazioni aggiornate relative alla sicurezza e per questo destinati alla distruzione. Il valore delle strutture chiuse ammontano a circa 800 mila euro.

 

Il valore del mangime sequestrato ammonta a circa 70 mila euro, mentre il valore dei prodotti fitosanitari ammonta a circa 2000 euro. Oltre a ciò il responsabile dell' attività commerciale sarà sanzionato con una cifra complessiva di circa 7 mila euro e, nel caso in cui volesse riaprire le attività di deposito, dovrà dimostrare di aver ottemperato alle prescrizioni impartite dal personale ispettivo.

Droga tra le Posate

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Tra le posate tutto il materiale per il confezionamento delle dosi.

 

È quanto hanno rinvenuto i carabinieri nell’abitazione di una donna.

 

L’operazione a Tecchiena di Alatri dove i militari hanno

tratto in arresto per “traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti” una 59enne di Santa Maria Capua Vetere.

 

La donna già censita per furto e stupefacenti aveva occultato nel cassetto delle posate in cucina un bilancino elettronico di precisione, due confezioni di bicarbonato e 3 buste di cellophane nonché, ancora da suddividere in dosi, 6 grammi di cocaina ed 170 euro in banconote di vario taglio provento dell’attività di spaccio.

 

Lo stupefacente, il denaro ed il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro, mentre lei è stata trattenuta presso le camere di sicurezza della Compagnia in attesa della fissazione dell’udienza.

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Sequestri di stupefacente anche a Ceccano. Qui i carabinieri hanno denunciato un 28enne. Il giovane, mentre attraversava al piazza cittadina, alla vista della pattuglia ha cercato di disfarsi di alcuni involucri che nascondeva nelle tasche del giubbotto.

 

Tale azione non è passata inosservata agli occhi dei militari, che immediatamente hanno proceduto al controllo dello stesso. Rinvenute due dosi di sostanza stupefacente del tipo hashish ed una di marjuana già confezionate e pronte allo spaccio.

 

La successiva perquisizione domiciliare eseguita presso la sua abitazione, ha permesso di rinvenire ben occultati nel suo appartamento, un bilancino elettronico di precisione, un trita erba con all’interno residui di hashish, sostanza da taglio e numerose bustine di cellophane ritagliate atte al confezionamento della droga.

Mega Truffa all'Ambasciata

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Si facevano rimborsare denaro per interventi chirurgici inesistenti.

 

Questa la mega truffa da oltre due milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza nei confronti dell’ambasciata libica a Roma e presso il Vaticano.

Ben 24 persone le persone indagate (tra queste commercialisti, imprenditori e ragionieri della provincia ciociara) 11 cittadini libici con a capo un medico operante a Roma, tre diplomatici e, un funzionario di banca.

 

L’accusa nei loro confronti è quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio. Tra le persone indagate figurano Alessandro Casinelli, presidente di Federlazio e l’ex socio Giorgio Rea.

 

Nell'ottobre del 2016 l'ambasciatore libico di quel tempo, tramite l’avvocato Michele Andreano, aveva presentato una querela per questa presunta truffa che avrebbe portato un danno di circa due milioni e 835mila euro.

 

Le indagini erano state avviate circa tre anni fa, a seguito di una segnalazione riguardante una operazione sospetta da parte di una banca del capoluogo ciociaro. Nell'istituto di credito infatti erano stati emessi tre bonifici per 405mila euro, emessi a favore di una cooperativa di Ceccano dalla banca libica "Ubae" su ordine dell’ambasciata di Tripoli a Roma per le prestazioni sanitarie usufruite da tre connazionali.

 

Ad insospettire gli inquirenti il fatto che la cooperativa in questione si occupava di volantinaggio e non di servizi sanitari. Secondo quanto emerso dall'inchiesta portata avanti dal sostituto procuratore Alfonso Coletta, l’Ambasciata libica avrebbe sborsato ingenti somme per la cura di cittadini libici bisognosi di cure mediche.

 

In alcuni casi sono stati pagati interventi chirurgici per oltre 100mila euro, quando invece, secondo la Finanza, sono stati svolti solo esami di laboratorio e visite specialistiche. Ottenuti gli stanziamenti, il sodalizio criminoso faceva confluire il denaro su conti correnti di società intermediarie, al fine di farne perdere le tracce ed entrarne in possesso. Le somme sarebbero state investite per acquistare beni immobili ed altre attività economiche.

 

La presunta associazione a delinquere, stando alle ipotesi investigative, aveva due basi. Una a Roma con a capo un medico libico, tale Farag Milad Bughrara, residente da anni nella Capitale, l’altra base si trovava in provincia di Frosinone ed era gestita da un tecnico ortopedico ciociaro vicino alla società che gestiva le cliniche e di cui all’epoca dei fatti facevano parte gli imprenditori Giorgio Rea e Alessandro Casinelli.

 

Secondo le accuse sarebbe stato proprio il tecnico ortopedico ad avere rapporti con il medico libico che riceva il denaro da spartire con i connazionali. Tra gli altri indagati anche due commercialisti ed una ragioniera di Frosinone più altri due dipendneti delle società riconducibili a Giorgio Rea e Alessandro Casinelli.

Auto Incendiata

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Auto data alle fiamme all’alba.

 

È accaduto questa mattina alle 5.50.

 

Una  deflagrazione che ha svegliato i residenti di via della Libertà

 

nel comune di Aquino. Sul posto si sono subito portati vigili del fuoco e carabinieri. I primi hanno spento le fiamme e messo in sicurezza la zona. I militari hanno invece avviato immediate indagini e sarebbero riusciti a rintracciare l’autore del gesto.

 

L'esplosione ha lesionato anche la vetrina di un negozio ed i vetri di altri veicoli parcheggiati vicino. Le indagini dei carabinieri hanno portato all'individuazione dell'autore del gesto. Questi è stato dichiarato in arresto e posto ai domiciliari.

Le attività info-investigative intraprese dai carabinieri hanno permesso di appurare che il danneggiamento era di origine dolosa poiché causato da un ordigno esplosivo, verosimilmente di tipo artigianale.

 

I militari hanno anche individuato il responsabile nell’uomo tratto in arresto.

 

Questi, già gravato da vicenda penale per reati contro la persona, voleva colpire la sua ex compagna. L’auto infatti era di proprietà della sua ex.

Furto alla Mercedes

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Furto nella notte a Frosinone.

 

Presa di mira la concessionaria Bmw Mercedes in via Fermi.

 

Ignoti avrebbero portato via

 

due autovetture ed avrebbero rubato anche pneumatici e cerchi ad altre auto in sosta. Sulle loro tracce i carabinieri di Frosinone. Ancora in corso di quantificazione il valore dei beni trafugati. (notizia in aggiornamento)


Scazzottata sulla Monti Lepini

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Attenti a dire parolacce agli automobilisti indisciplinati.

 

Potrebbe accadere quello che è successo a M.T un ragazzo di 24 anni che è stato malmenato da una persona alla quale aveva lanciato improperi mentre si trovava alla guida.

Il fatto è avvenuto sabato scorso, nei pressi della rotatoria di Madonna della Neve a Frosinone. Il 24enne di isola Liri aveva la precedenza. Sarebbe stato affiancato e superato da un’altra macchina alla cui guida si trovava un cinquantenne di Alatri.

 

Era stato a quel punto che invece di limitarsi a dire la famosa frase "chi ti ha dato la patente" era scappata la parolaccia. Ma poi non ci aveva più pensato ed aveva continuato il suo tragitto dirigendosi verso la Monti Lepini.

 

Invece mentre si trovava in colonna, si è sentito sferrare un pugno proprio da colui che era stato ingiuriato. Il ragazzo, sceso dall’abitacolo ha reagito con altrettanti pugni e calci nei confronti del suo aggressore.

 

I medici dell' ambulanza del 118, allertati da alcuni automobilisti, hanno accompagnato entrambi presso il pronto soccorso dell’ospedale "F.Spaziani" per essere sottoposti alle cure del caso. Ma l'accaduto è destinato ad avere strascichi giudiziari.

 

Il 24enne infatti si è recato presso lo studio dell'avvocato Francesco Galella per presentare una denuncia per il reato di lesioni nei confronti dell’automobilista indisciplinato e violento.

Simulazione di Reato

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Seguita fino a casa da due stranieri.

 

Una volta all’interno l’hanno rapinata di soldi e gioielli.

 

Vittima una donna di 51 anni di Anagni.

 

Le indagini avviate dai

carabinieri, a seguito di denuncia, hanno fatto emergere però un quadro completamente diverso. Il fatto denunciato il 23 aprile scorso non sarebbe mai avvenuto. I militari hanno infatti accertato che la donna si è inventata tutto per giustificare con i familiari un ammanco di denaro.

 

È stata la stessa 51enne, messa alle strette dai carabinieri, a confessare. Intanto però tra i cittadini di Anagni era partita la caccia allo straniero. caso analogo era accaduto giorni fa a Veroli. Qui un anziano aveva dichiarato di essere stato vittima di una rapina, mentre era intento ad opere di giardinaggio.

 

Anche in questo caso si trattava solo di un’invenzione dell’uomo per giustificare alla famiglia la mancanza della sua pensione che aveva speso per sé. Tutti e due sono stati denunciati per simulazione di reato.

Rifiuti nel Cuore del Cesanese

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Un centro di trasferenza dei rifiuti attivato in emergenza nel 1998.

 

Accoglieva, prima dell'avvento della raccolta differenziata, circa 36 mila tonnellate di immondizia.

 

Oggi ha ridotto notevolmente la sua attività.

Periodicamente l’autorizzazione ad operare era rinnovata dalla Provincia. Poi, nel 2014, una variazione sostanziale dell'impianto. Un vero centro di lavorazione dei rifiuti.

 

Ora si chiede di procedere alla lavorazione 50.500 tonnellate di rifiuti all' anno, con una permanenza del rifiuto protratta fino a 72 ore. E tra i rifiuti trattati anche batterie, pneumatici, rifiuti ingombranti.

Siamo a Piglio un bellissimo borgo, ricco di storia e contornato di verde.

 

Li dove si coltiva e produce il Cesanese Docg.

 

Nel gennaio 2018 la Provincia di Frosinone ha concesso l’autorizzazione alla società richiedente.

 

A nulla è valsa la presenza, a meno di 50 metri dalla struttura, di un fosso di acqua chiara, denominato “Gricciano” e classificato come pubblico. A nulla è valsa l’assenza un piano dei rifiuti regionale che evidenzi la reale necessità di un tale impianto per sostenere le esigenze della Regione Lazio in tema di rifiuti.

 

La speranza risiede nella richiesta di sospensiva presentata al Tar ed in attesa di essere discussa.

Rapina a Mano Armata

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Cammina a piedi per strada. Chiede ed ottiene un passaggio da un’auto.

 

Una volta a bordo dalla borsa tira fuori un grosso coltello e lo punta verso il conducente.

 

Lo costringe ad arrivare ad un bancomat e si fa

consegnare la somma di 200 euro. È quanto accaduto ieri pomeriggio in via Ausonia a Cassino. L’episodio ha avuto anche un seguito.

 

La vittima, un anziano del luogo, ha dovuto accompagnare la donna presso un noto centro commerciale. Qui è entrato con la donna che lo seguiva a breve distanza sempre con il coltello nascosto nella borsa.

 

A questo punto l’uomo, appena notato il personale di sicurezza del centro, ha chiesto aiuto. Lei si è subito dileguata all’esterno. Nel frattempo è stata allertata la pattuglia dei Carabinieri.

 

Questi i pochi minuti sono riusciti a rintracciare la donna che è stata arrestata ed accompagnata presso gli uffici della Caserma.

 

Si tratta di D. Q. 43enne di Cassino con precedenti penali. Sequestrato il coltello utilizzato e restituiti i soldi.

Mortale a Castro

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Un morto ed un ferito grave.

 

Questo il tragico bilancio dell’incidente che si è verificato intorno alle 15.30 a Castro dei Volsci.

 

Si è tratta di un camion che si è

 

ribaltato sulla 637 la strada regionale che da Castro porta a Ceccano. Tutto è accaduto nei pressi della chiesa di San Sossio. Il camion cisterna che trasportava latte, per cause ancora al vaglio, sé uscito di strada ribaltandosi.

Il passeggero, Giulio Campagna 88enne di Castro dei Volsci, è morto sul colpo mentre il conducente versa in gravissime condizioni.

 

Quest'ultimo è stato elitrasportato a Roma. Sul posto anche vigili del fuoco e carabinieri.

 

Strada interdetta al traffico. (notizia in aggiornamento)

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